Teatro Eschilo di Gela


Nella prima metà dell'Ottocento i più facoltosi possidenti della città in collaborazione con l'amministrazione comunale decisero di finanziare la costruzione di un teatro, piccolo ma elegante, dove poter tenere rappresentazioni teatrali e concerti. Il teatro venne inaugurato nel 1832 col nome di "Maria Teresa", poi convertito in "Giuseppe Garibaldi", affermando la città come una delle prime (di piccole dimensioni) ad avere un teatro in Sicilia.
Unico elemento di relativo interesse nell'esterno è il prospetto principale in stile neoclassico caratterizzato da 3 ingressi con arco a tutto sesto su superficie bugnata, sottostanti ad altrettante finestre con cornicione decorato in rosa e al grande frontone. La facciata venne ricostruita, cercando di imitare quella originaria, intorno al 1920.L'interno, elegante e raccolto, era incentrato su una sala a ferro di cavallo con tre file di palchi (compresi quelli al piano rialzato). Il teatro nei primi decenni del Novecento iniziò a mostrare i segni della sua vetustà nel cendimento delle pareti perimetrali. Il Comune allora decise di abbattere e ricostruire la struttura esterna intorno agli anni venti e di demolire e ricostruire ex novo la sala interna intorno al 1930. La nuova sala, sempre con pianta a ferro di cavallo, era formata da: un'ampia platea e da due piccole "barcacce" a piano terra, da una "balconata" senza divisioni al primo piano e da una galleria al secondo. Questa volta però, forse per carenza di fondi, non si diede grande importanza alle finiture interne e la nuova sala appariva molto spartana: superfici lisce e bianche, pilastri a vista, pavimentazione in cemento, sedie in legno. Nella demolizione dell'antico teatro, dunque, la città perse un autentico gioiellino architettonico del XIX secolo. La nuova struttura, inoltre, non si poteva definire il migliore dei teatri: mancava la fossa orchestrale (l'acustica era pessima e i pochi camerini esistenti erano ricavati su una precaria struttura lignea sviluppata in altezza posta alle spalle della scena. Nel corso dei decenni nessun intervento di miglioramento delle finiture interne del teatro venne messo in pratica portarono alla sua definitiva chiusura per inagibilità nella seconda metà degli anni settanta. Da allora le saracinesche del teatro rimasero chiuse per quasi 20 anni. I lavori continuarono con periodiche interruzioni sino alla metà degli anni 2000 che si completarono nel 2003 con il totale rifacimento degli interni del teatro e con il recupero dell'originaria orditura lignea. Dal ridotto, ingresso centrale si accede alla platea; mentre dalle due rampe di scale laterali si accede ai due ordini di palchi superiori e alla galleria. Non si ha più la tipica pianta a ferro di cavallo e la sala presenta una pianta rettangolare con due ordini di palchi (15 per piano) e, superiormente, la galleria. Inoltre è presente il golfo mistico e un'ampia scena (con botola) con adeguate attrezzature. Grande attenzione, nella progettazione della nuova struttura, è stata data all'efficienza acustica della sala. Inoltre il nuovo teatro è dotato di un impianto di climatizzazione ed aerazione della sala che consentirà lo sfruttamento dello stabile anche nella stagione estiva.

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